accanto alla masseria abbandonata della prima foto fino a un anno fa c'erano uliveti a perdita d'occhio, ora invece è un deserto incolto. A poca distanza invece i soliti incendi
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Mauro
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Nell'ordine: san Francisco, Nuestra Señora del Pilar, due immagini di santo Domingo, la cattedrale e la facciata di Nuestra Señora de Belén
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Mauro
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Ho prima percorso un tratto della División del norte, una delle strade lunghissime che tagliano città del Messico, fino a un parco molto ampio, il parque de los venados. Fin qui nulla di particolare, poca gente in giro ma molto traffico, e i soliti alberi giganteschi lungo la strada.
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Mauro
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@mauro per quanto riguarda le immagini infernali, questa canzone per me è una descrizione del DF, o almeno di alcuni luoghi: https://m.youtube.com/wat... certi personaggi li ho visti, pure in metropolitana.
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irene
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Due delle mummie conservate nel museo de El Carmen, ricavato nel convento carmelitano di cui esiste ancora la chiesa. Poi una delle numerose sculture in legno del museo. E l'ultima foto è dalla casa museo El Risco, nella stessa zona, il quartiere di san Ángel.
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Mauro
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il sabato mattina si tiene un mercatino affollatissimo di artigianato, ma ci sono anche molti artisti che espongono le proprie opere. Un posto molto turistico che non mi ha entusiasmato molto. Mi sono limitato a visitare la chiesa di san Jacinto, ho pranzato con un letale panino con circa due euro e poi sono entrato al Risco. Al piano superiore c'è una collezione d'arte con alcuni dipinti europei cinquecenteschi ma soprattutto svariate opere barocche messicane, quindi secolo XVII soprattutto.
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Mauro
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Mauro
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Ieri sera sono stato al barrio de la Conchita, a poca distanza dal mio alloggio. È un'altra zona antica ma tenuta in condizioni perfette, tutta piena di case colorate di origine coloniale. La mia meta era il Centro cultural Elena Garro, dedicato alla prima moglie di Octavio Paz. Vi si tengono varie manifestazioni ma io ho solo girato per la bella libreria. Quanto a opportunità culturali, tutto il centro di Coyoacán pullula di teatri, librerie, centri culturali e chissà che altro.
(Sempre per chi se lo può permettere, è un'idea fissa che ho qui) al ritorno mi sono fermato per cena in un locale in cui cucinavano anche cavallette, scorpioni e formiche ma ho evitato.
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Mauro
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Nella prima foto ci sono un consomé de pollo in primo piano, un huarache sencillo a destra e chiles toreados a sinistra. Il huarache è una specialità di città del messico, è una base di pasta di mais su cui si mettono frijoles refritos, praticamente una crema di fagioli, e uno strato di formaggio fuso. I chiles toreados sono dei peperoni che prima della cottura vengono lavorati "premendoli" in modo che il piccante si senta più facilmente.
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Mauro
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Ormai i messicani sono un miscuglio di etnie, soprattutto qui nella capitale, quindi a meno di essere un americano da spot pubblicitario ci si confonde senza problemi, io poi proprio caucasico non sono
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Mauro
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Mauro
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Il ragazzo con cui condivido l'ufficio a città del messico, Roberto, mi ha detto che fa due ore di mezzi per arrivare e due per tornare. Trovare alloggio a prezzo sopportabile molto lontano da dove si lavora è una rogna di qualunque grande città, anche se due ore mi sembrano veramente fuori della grazia di dio. L'extra di questa città è che con due ore di mezzi Roberto arriva nell'Estado de México (EDOMEX). Secondo la costituzione messicana la capitale non può appartenere a nessuno degli stati.
Quindi la capitale è un'entità autonoma circondata da altri stati, soprattutto l'Edomex. Non c'è soluzione di continuità tra Città del Messico e le città dell'Edomex. Basta attraversare una strada e si va dalla capitale a una città limitrofa. È questa situazione che dà origine all'area metropolitana di oltre venti milioni di abitanti.
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Mauro
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Pensate che io alla prima occasione sono scappato prima da Milano e poi da Roma 15 anni fa perché per me le città italiane avevano preso una brutta piega
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peleno il cianciatore
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sto battendo il record di foto pessime, comunque...sono alcune immagini della calle Francisco Sosa a Coyoacán, che è una delle delegaciones di Città del Messico. Una delegación è tipo una circoscrizione, boh, Coyoacán fa circa 600000 abitanti quindi non so quale possa essere l'equivalente amministrativo. La calle Sosa si trova nel centro di Coyoacán, è una strada bellissima da percorrere, è tutta costellata di architetture di memoria coloniale.
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Mauro
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Questo è il posto dove ho fatto colazione a città del messico nei due giorni passati. Il primo giorno ho preso dei chilaquiles, dei pezzi di tortillas fritti e sepolti da salsa rossa (o verde o altro ancora), crema e pezzetti di formaggio. Più delle fettine di frutta e il caffè leggermente alla cannella, 75 pesos.
il giorno successivo ho provato l'uovo nell'altra foto da pulitzer, incoraggiato dal fatto che la frutta del giorno prima non mi ha accoppato. Più il solito caffè, la spremuta e le tortillas, 60 pesos, meno di tre euro.
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Mauro
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Ero a Roma come tappa per città del messico, eddie, questi viaggi sono un'odissea quando parti da aeroporti come Brindisi
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Mauro
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Siccome stare in un hotel vicino all'aeroporto non è abbastanza straniante, ho completato l'opera facendo un giro nel centro commerciale di fronte, enorme e deserto
Mauro
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Forse posso smettere di incrociare le dita e domenica riesco a partire per Città del Messico, dopo due anni e mezzo dal viaggio precedente
questa volta per tre settimane. Tanto le misure alla città le ho prese la volta precedente, nel senso che è totalmente inafferrabile
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Mauro
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Bene, dopo le foto dell'ultima passeggiata mi è caduto addosso un bel disastro come non succedeva da oltre dieci anni, ora riprovo incrociando le dita.
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Mauro
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Mauro
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Che scoperta straordinaria: se t'addormenti alle tre e la sveglia suona alle 7.20, la sera alle dieci gli occhi si chiudono da soli
Mauro
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Estratto da deliri ascoltati al banco del bar, dove non ci vado mai e per una volta sono stato punito: "speriamo che lo tolgano al più presto" [il green pass]; "hanno rovinato il commercio, ve lo diciamo noi che ci siamo dentro"; "è tutta una speculazione" [di chi, come, a che scopo? boh]; "anche quei poveretti che scappano dalla guerra in Ucraina, sai qual è la prima cosa che gli fanno quando arrivano? il vaccino." [con tono: come se avessero la testa per queste minchiate].
Meno male che la barista non gli ha dato corda. Da notare poi che i profughi dall'Ucraina sono poveretti che scappano dalla guerra, quelli che arrivano dall'Africa sono invece tipicamente degli allegroni che scappano da una festa
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Mauro
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Quelli che arrivano dall'Africa hanno il ritmo nel sangue
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Von
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Mauro
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Venezia è anche il posto in cui, dopo poco che sei arrivato, fai un giro su fondamente nove e, all'esorbitante prezzo di un euro, t'imbatti in questo trionfo di marmi.
Mauro
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A Venezia a marzo può anche capitare che la piazza davanti all'ex casinò al Lido somigli al set abbandonato dell'ultimo uomo sulla terra
Mauro
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Non è come la 4.48 psychosis di Sarah Kane, ma il mio 6.20 nightmare, un'ora prima della sveglia, ogni santo giorno, è una discreta rottura di scatole