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Le Stagioni di Luoise, di Jean-François Laguionie: il delicato film del maestro dell'animazione francese mostra i ricordi e il presente dell'anziana Louise, portando in un piccolo film la leggerezza e la gravità delle cose che compongono la vita https://slowfilm.blog/201...

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Bokeh arriva buon ultimo a rispondere alla domanda: Cosa faresti se fossi l’ultima persona rimasta sulla terra? E reagisce come se si trattasse di un compito a sorpresa, balbetta qualcosa sull’esistenza, la fine dei tempi, racchiudere l’attimo, siamo sicuri che oggi c’era interrogazione? C'è l'Islanda ed è su Netflix, quindi il mio compito civico è avvisarvi che si tratta di una perdita di tempo https://slowfilm.blog/201...

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rece: una vera merda pretenziosa e noiosa. - Roberto "Bob" draCo - -

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Perfetti Tilda Swinton e Ralph Fiennes: A Bigger Splash è un quadro che finge di rappresentare il vuoto, e al tempo stesso finge di voler andare in profondità, e in questo gioco trova un registro linguistico e registico singolare https://slowfilm.blog/201...

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cioe' me stai a di' che devo recuperarlo? no, perché guadagnino mi ha già propinato quella roba inguardabile con lei che fa l'ammore nei prati che stavo per prendere a mazzate il mio personale altarino a Tilda. - MrP - [ 1 ] -

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io sono l'amore invece l'ho amato molto e poi è girato per intero a Villa Necchi Campiglio <3 - Elesole - [ 1 ] -

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Addio George Romero, il tuo stile di vita slow e no carb rimarrà una meravigliosa utopia.

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Samurai Gourmet, su Netflix, è un'ottima serie tv giapponese, un accogliente e divertente rifugio zen per distrarsi un po’ dai draghi, gli zombie, gli intrighi. https://slowfilm.blog/201...

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La Foresta dei Sogni di Gus Van Sant e Civiltà Perduta di James Gray: una favola in bilico fra dramma occidentale e catarsi zen; un'odissea spinta dalle ossessioni umane, concentrato di desideri e debolezze. Due percorsi individuali molto differenti, accomunati dalla ricerca di un senso. https://slowfilm.blog/201...

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Manifesto: tredici Cate Blanchett e altrettanti mondi, un testo nato da svariati manifesti culturali per il discorso sull'arte di Julian Rosefeldt. Un'opera riuscitissima e originale vestita, fra gli altri, dalle parole dei manifesti dadaista, futurista, comunista, surrealista, pop, fluxus, dogma, e perfettamente diretta e fotografata. https://slowfilm.blog/201...

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Comunque vada, questo Twin Peaks è già qualcosa di epocale. Lascia una traccia anche qui con il suo viluppo di linguaggi, mondi, mutazioni temporali, e con la consapevolezza che Twin Peaks 3 è soprattutto qualcosa che non si può dire https://slowfilm.blog/201...

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Hell or High Water e l'ultimo Kaurismaki di L'Altro Volto della Speranza, poche parole per due film da vedere https://slowfilm.blog/201...

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Trainspotting 2 si dissolve nella nuvola di autocitazionismo forzato e normalità che nessun film sulla dipendenza e la disillusione meriterebbe https://slowfilm.blog/201...

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d'accordo, ma d'altro canto era forse difficile fare meglio (a parte non fare niente) - Haldo 9000 - -

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Creatività e volontà femminili, l'invenzione di uno spettacolo di danza che ricorda la meraviglia delle prime proiezioni cinematografiche: la storia di Loie Fuller e Isadora Duncan è al cinema con Io Danzerò https://slowfilm.blog/201...

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Virgin Mountain, di Dagur Kari. Dall'Islanda un piccolo film che ha qualcosa da raccontare e un modo per farlo. Un incontro tra due fragilità, un film finalmente silenzioso che sa essere lieve e spesso ironico, raccontando gli aspetti più intimi e dolorosi della realtà. https://slowfilm.blog/201...

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GITS2017: Più del whitewashing della protagonista, il problema – enorme – della versione live di Ghost in the Shell è il whitewashing dello script http://slowfilm.blog/2017...

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Song to Song è un film fatto di immagini, che mente sulle immagini che ha intenzione di mostrare. Una raccolta di brevi sequenze e movimenti di macchina, uno di quegli archivi da cui Malick ha recuperato il materiale per le sue digressioni e cosmogonie, questa volta proposto così come l'ha preso. Il film non c'è, ma si lascia vedere https://slowfilm.blog/201...

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Nel libro di Javier Marías, Domani nella Battaglia Pensa a Me, uno sguardo sulle usuali eccezioni che regolano la vita, dove i personaggi sono segnaposto per pensieri ossessivi ed espansi https://slowfilm.blog/201...

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Sembra carino - Marcello - -

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Può essere, non ho visto il mediometraggio cult. D'altra parte lo spunto narrativo è, dichiaratamente, poco più di una possibile curiosità di cronaca, la sostanza è data dalla forma. - iosif - -

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Animali Notturni, con forza ed efficacia, traspone il disgregarsi di una coppia, della loro esistenza comune, nel dolore raccontato attraverso una violenza da incubo. Lo fa intrecciando il linguaggio dei media – il cinema e la scrittura; il cinema, l’arte contemporanea, la vita e la scrittura – in modo che ognuno possa rendere e completare il senso dell’altro https://slowfilm.blog/201...

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A parte qualche momento, non mi ha mai davvero coinvolto. Era sempre o troppo o troppo poco, rimanendo alla fine un oggetto distante e finto, un po' come le installazioni / performance che aprono il film. - Haldo 9000 - [ 3 ] -

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(Comunque io una recensione positiva in cambio di una camicia non la scrivo, tu non hai un'ombra di etica e le camicie non abbottonarle fin su, che poi i film li vedi male) - iosif - [ 1 ] -

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Dopo circa otto anni mi torna improvvisamente alla mente Dagur Kari. Metto anche su l'album del 2004 degli Slowblow, che non è affatto male. Ebbene, vengo facilmente a sapere che il suo ultimo film, Virgin Mountain, anno 2015, è in programmazione in Italia dal 6 aprile 2017. Pensate: onde, flussi, scampoli di senso che si raggrumano improvvisamente in una forma che ingenuamente chiamiamo coincidenza. In compenso, non è veramente arrivato in nessuna sala, quindi questa storia finisce così.

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Top 3 frasi assurde che capita di sentire nella vita vissuta: 3° posto - Ascolto molta musica. - E cosa ti piace? - Mah, tutto. 2° posto - Stasera vado al cinema. - E cosa vai a vedere? - Non lo so. 1° posto - No, grazie, ho smesso.

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Forse la terza (che è un po' assurda) nasconde a volte un'effettiva ecletticità e dunque serve un po' da riassunto (evita l'elenco inutile, lungo e un po' noioso, da Beethoven agli Stiff Little Fingers, dai Klezmatics ai Pink Floyd). - Haldo 9000 - -

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Ecco, io invece sono del tipo contrario; "Andiamo al cinema?" A vedere cosa? L'andare al cinema o meno dipende da cosa proiettano. - LaMucci, Criceto di Satana - [ 1 ] -

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Tre film. Silence, ben lontano dall'essere fra i migliori di Scorsese, non è né rapido né indolore. Si accompagna agli Animali Fantastici e dove trovarli, che americanizzano l'universo della Rowling, e Yellow Flowers on the Green Grass, un titolo molto apprezzato in Vietnam, dall'impostazione fin troppo internazionale https://slowfilm.blog/201...

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anche a te non tanto è piaciuto, dunque. - iosif - -

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Beh, sì, è comunque molto costruito, però mi sembra che Scorsese sia sempre stato molto cosciente e razionale. - iosif - -

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Alla ricerca delle radici di Arrival, mi sono buttato su questa fresca riedizione di Storie della tua Vita. Ted Chiang ha una scrittura molto diretta, dimostrativa, enuncia le sensazioni senza giustificarle. Riporta una concezione piuttosto ristretta degli impulsi e le sensazioni degli esseri umani, che sembrerebbero dover esistere per tendere a finalità più integre e definite, non umane https://slowfilm.blog/201...

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Ok, dovrò rivederlo questo Contact. Mi capita, comunque, abbastanza spesso di leggere il libro d'origine dopo un film che mi sia piaciuto, e la complessità e diversità della letteratura di solito mi porta a distinguere due esperienze in molti casi differentemente appaganti. - iosif - [ 1 ] -

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il socialino poliglotta - momobo - -

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Si completa, a ritroso, la filmografia di Denis #Villeneuve. Tre titoli molto diversi, caratterizzati da uno sguardo morale e finalmente immaturi. Un 32 août sur terre, #Maelström e #Polytechnique mostrano già un percorso che è quello dell'autore di #cinema, pieno di idee, dissonanze e sperimentazioni da coltivare e affinare https://slowfilm.blog/201...

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#RogueOne e #GGG Il Grande Gigante Gentile, due grossi titoli per la costruzione di un immaginario chiuso, destinato a un pubblico troppo ampio https://slowfilm.blog/201...

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"Se consideriamo la cronologia narrativa, da questo film in avanti Guerre Stellari si presenta come un susseguirsi di cinque episodi in cui tutti, tranne L’Impero Colpisce Ancora, hanno come soggetto la costruzione e/o distruzione di una Morte Nera. Il mio timore è un Episodio VIII incentrato sulla scoperta del giro di appalti e i magheggi assicurativi legati alle Morti Nere." <3 - naltro - [ 6 ] -

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L'8 marzo al liceo, a un cenno delle compagne, si passava la giornata fuori, a dimenarsi goffamente nel sole. Potere donna, spezza le nostre catene.

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Chi mai spezzerà le nostre catene? Chi da quest'incubo nero ci risveglierà, chi mai potrà!? LA FREGNA! - Mister Quokka - [ 2 ] -

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Se qualcuno può, è ella. - iosif - -

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Ho da poco finito Zero K, l'ultimo libro scritto da DeLillo. C'è una parziale dissolvenza su un'era, ché negli ultimi cinque anni circa un libro su tre era suo; adesso mi mancano giusto una manciata di titoli degli anni '70 su cui non nutro grandissime aspettative, ma che gradualmente assimilerò. DeLillo scrive due tipi di libri, quelli con pochi personaggi e le speculazioni su un numero molto limitato di avvenimenti, e quelli con molti personaggi e tantissimi avvenimenti,

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e io preferisco sicuramente i primi, che nei secondi mi perdo nei nomi. Zero K è sulla prima linea, la stessa di Cosmopolis e Rumore Bianco, e naturalmente è un libro sulla morte. Finito DeLillo, ho cominciato Domani nella battaglia pensa a me, un contrasto divertente che rende ancora più evidente la scrittura, la cosa che mi interessa di più. Se le tensioni di fondo sono - al momento - anche simili, la scrittura è quasi opposta. Nella penisola iberica devono aver scelto di fare un uso molto oculato della carta, perché Javier Marìas, come Saramago, riempie completamente le pagine con blocchi di testo, molto di rado va a a capo, per nessun motivo delimita dei paragrafi con un rigo vuoto. DeLillo si esprime, di solito, con frasi brevi e secche, spezzando anche il discorso con riflessioni esterne ed eccentriche. Marìas, meno pedante nelle ripetizioni di Saramago, costruisce comunque delle frasi molto lunghe e autoriflessive, disposte all'approfondimento indefinito. Il discorso, inoltre, va avanti per pagine, fluido, e non è raro trovarsi davanti un blocco di due o tre pagine, nero su bianco, che, pure definito dalla punteggiatura, si legge come un'unica frase. Mantenendo comunque una chiarezza espressiva notevole. Mi sta piacendo, sono all'inizio. - iosif - -

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È uscito il trailer del prossimo Malick. Fa un po' paura, perché ricorda il Malick più deleterio di To the Wonder, con un tentativo di sbarazzinismo che mi sembra lontano dalle possibilità dell'autore. E mi è balzata agli occhi una caratteristica nascosta di Malick: si tratta di un cinema, e probabilmente una persona, del tutto priva di ironia o senso dell'umorismo. Non mi risulta alcun cenno, in tutta la sua opera. Se adesso ci prova, non so come andrà a finire https://youtu.be/V9t4SKWr...

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ma sai che invece - Haldo 9000 - -

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Solitamente in un film i momenti "forti" sono definiti e sono il culmine di una preparazione narrativa che segue tappe canoniche. Tolta la scena dell'incendio, che è sicuramente più intensa, per il resto quello che amo di questi "film mondo" è proprio il loro essere decentrati, il disseminare immagini e indizi lungo tutto il film e su tutto il quadro, l'idea di poter entrare anche in un un punto indefinito della storia trovandoti sempre in una costruzione aperta e dettagliata. - iosif - [ 1 ] -

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La La Land è un sogno ossessivamente metafilmico, che più dell'amore fra due persone racconta quello per un’epoca in cui la tecnica è diventata linguaggio emotivo https://slowfilm.blog/201...

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È l'unico thread che ho trovato su la la land, possibile? Comunque l'ho visto oggi e ho bisogno di urlare da qualche parte MA COSA CAVOLO 14 NOMINATION? Le uniche sensate, per me, sono miglior attrice protagonista (mi sono perdutamente innamorata di Emma Stone) e migliori costumi (mi sono innamorata anche dei completi di Ryan Gosling, che però è un cane a recitare). Per il resto non so che dire, è indubbiamente un film carino e non ho visto tutti gli altri in concorso, ma già Arrival mi sembra nettamente superiore. Sono molto d'accordo con la tua recensione: "la ricostruzione di una storia d’amore come l’ha immaginata il cinema" a cui aggiungo "americano". È come vorrebbero (ancora) essere, una specie di autocelebrazione ("la grande bellezza" americana). È l'unica spiegazione che nella mia testa giustifica le 14 nomination. - flipperella - [ 3 ] -

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https://3.bp.blogspot.com... - Haldo 9000 - [ 1 ] -

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