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No, ma io mi ero perso questa perla dell'aprile scorso. - Renzi e l'orologio sulla Torre di Arnolfo «Aggiungiamo una lancetta» - Corriere Fiorentino - http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze...
No, ma io mi ero perso questa perla dell'aprile scorso. - Renzi e l'orologio sulla Torre di Arnolfo «Aggiungiamo una lancetta» - Corriere Fiorentino - http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze...
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La prima sortita del sindaco è un’altra lite con la storia. Vuole aggiungere la lancetta dei minuti all’orologio trecentesco della Torre d’Arnolfo.
«A che punto è quel progetto? La gente deve vedere bene l’ora, mica deve essere un orologio filosofico», dice al dirigente responsabile, che però prova a obiettare: «Dobbiamo cambiare tutto il meccanismo interno... e costa». «Non importa, troveremo uno sponsor», ribatte Renzi. Interviene l’assessore-filosofo Sergio Givone: «È bello così com’è, perché vuoi aggiungere questa lancetta?», obietta. Ma il Rottamatore la prende di punta: «Così ’un funziona, ma non è che voglio metterci un orologio al quarzo!». In sala più di un presente si guarda stupito.
È stato il primo orologio pubblico di Firenze. Palazzo Vecchio allora si chiamava Palazzo dei Priori (divenne Vecchio quando la reggia granducale traslocò a Palazzo Pitti) ed era la sede «naturale» della nuova meraviglia meccanica, in quanto simbolo del potere della Repubblica. L’orologio fu installato sulla torre del palazzo il 25 marzo 1353 ad opera di Niccolò di Bernardo, fiorentino, che lo aveva realizzato nella sua bottega nella strada che da allora divenne via dell’Oriolo. Poco meno di un secolo dopo, un suo nipote, Angelo Niccolai degli Orologi, fu incaricato di costruire l’orologio meccanico di Santa Maria del Fiore, installato nell’intercapedine della facciata nel 1443 (il quadrante a lancetta unica fu dipinto da Paolo Uccello, suddiviso in 24 ore segnate in senso antiorario, simulando come si usava il movimento dell’ombra delle meridiane), mentre l’orologio di Palazzo Vecchio continuava regolarmente a segnare l’ora. Firenze a metà Quattrocento ebbe un altro famoso orologiaio, ma anche architetto, orafo e matematico, Lorenzo Della Volpaia che fu al servizio di Lorenzo il Magnifico e capostipite della famiglia fiorentina di orologiai e costruttori di strumenti scientifici, grazie ai figli Camillo, Benvenuto ed al nipote Girolamo. L’orologio della Torre di Arnolfo fu rimpiazzato nel 1667 da uno realizzato da Giorgio Lederle di Augusta e montato da Vincenzo Viviani, quello che è tuttora funzionante e che ha come caratteristica la lancetta unica, con le mezz’ore e i quarti d’ora che vanno calcolati in base allo spostamento della lancetta sul quadrante. Oggi l’orologio è mosso da un meccanismo elettrico, applicato alla meccanica originale del Seicento (nella foto), ma il suo fascino e la sua particolarità sono immutate.
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quindi vorresti levarlo del tutto, sei un barbaro
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